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Naturale complemento di KDCCX, il modulo KboosterX permette alla centrale di interfacciarsi al plastico ed al binario di programmazione.
Il suo schema a blocchi è molto semplice: un booster di potenza, un piccolo booster per il binario di programmazione, i sensori di assorbimento ed un separatore galvanico.

Per il booster di potenza non ho voluto usare soluzioni integrate perché le ritengo limitate nella potenza fornita, nella scelta di modelli sul mercato, care a parità di potenza fornita con le soluzioni classiche e difficili da reperire nei classici negozi di elettronica; quindi sono andato sul classico complicando ovviamente lo schema elettrico ma permettendo di usare componenti facilmente reperibili ed economici.
I mosfet possono essere scelti in base alla potenza richiesta, per es. se si vogliono 2-3 A bastano gli IRF520/9520, se si vogliono 5-6 A ci vogliono gli IRF530/9530, in teoria si potrebbero scegliere mosfet adeguati anche per 15 A ma… è meglio non esagerare!
Il booster per la programmazione, viste le piccole potenze in gioco, è meno “nobile” ed usa dei BD439/440 come parte di potenza, non ha un grande rendimento, ma fa il suo lavoro...
I sensori di assorbimento (per i corto circuiti nel booster di potenza e per il segnale di Ack nel booster di programmazione) possono essere tarati tramite due comodi potenziometri per ottenere la giusta sensibilità in ogni condizione di lavoro.
Il separatore galvanico non è altro che un relè che connette le uscite del booster di potenza al plastico solo nel caso che la centrale fornisca il segnale dcc da amplificare. Nel caso di un cortocircuito o di uno stop di emergenza, il plastico viene scollegato immediatamente dal booster in modo totale per evitare ogni eventuale danneggiamento ai preziosi modelli!

I due booster sono totalmente indipendenti quindi si può montare solo quello che necessita; se si deve alimentare il plastico a distretti si possono realizzare più moduli KboosterX ma solo in uno si monteranno i componenti del booster per il binario di programmazione e del sensore di assorbimento per il segnale di Ack, gli altri moduli avranno solo il booster di potenza, il sensore di cortocircuito ed il separatore galvanico.
Grazie alla modularità tutti i CS dei moduli potranno essere impilati agevolmente uno sull’altro e collegati in parallelo alla centrale da piattine realizzando un prodotto dall’aspetto professionale!  

Per alimentare sia KDCCX che KboosterX consiglio caldamente un’alimentatore stabilizzato con una tensione di uscita di almeno 15-18 VDC con un amperaggio adeguato alla potenza necessaria per alimentare il plastico e la centrale, 5-6 A al meno. In commercio si trovano varie soluzioni sia lineari (LM338K o simili) o switching. Le soluzioni lineari sono economiche ma hanno il grosso problema della elevata dissipazione di calore, al contrario le soluzioni switching sono più care ma hanno un grosso rendimento e quindi scaldano quasi nulla. Se si opta per la soluzione switching, non è il caso di costruire l’alimentatore, in commercio se ne trovano già fatti a poche decine di euro e poi, se poi, uno vuole e si accontenta di 12V, può anche usare l’alimentatore di un PC.

SCHEMA ELETTRICO:

PCB

I file pdf del pcb lato piste - lato componenti sono disponibili nella sezione Download

Caratteristiche Booster:

Tensione erogata:      12-21 V (a seconda dell’alimentatore scelto)
Corrente erogata:      fino a 10 A (in base ai MOSFET scelti)  
Protezione corto:      si con regolazione della soglia (segnale per la centrale)
Separazione galvanica: si (relè a due scambi)

Caratteristiche BoosterPGM:

Tensione erogata: 12-21 V (a seconda dell’alimentatore scelto)
Corrente erogata: 500 mA
Sensore per ACK:  si con regolazione della soglia (segnale per la centrale)